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My name is Lazarus and I live!


17 Giugno 2022


Il Chesterton Day di quest’anno è strettamente correlato ad una particolare ricorrenza felice della vita del nostro Chesterton, alla sua fede, alla Terrasanta, all’Italia , alla città di Brindisi, e prima ancora di tutto questo, al ruolo della Madonna nella sua vita: la sua conversione.

Così il 17 giugno, in occasione del XX Chesterton Day e a cento anni dalla conversione del nostro caro Gilbert, sono venuti a trovarci un ospite internazionele, Stuart McCullough, e padre Bruno De Cristofaro. In particolare Stuart si è convertito al cattolicesimo proprio grazie a Chesterton. Da quel momento, infatti, si dedica alla diffusione dei santini di Chesterton che ha riprodotto in tantissime lingue. Inoltre, lavora con sua moglie Clare per un’organizzazione che si occupa di evitare e prevenire l’aborto volontario.

In onore di Chesterton, da ormai più di dieci anni, Stuart organizza un pellegrinaggio da Kensington a Beaconsfield: quest’anno, in particolare, il vescovo di Northampton, che è la diocesi dove Beaconsfield si trova, ha assistito e predicato durante la Santa Messa celebrata al termine del cammino.

L’evento è stato organizzato dalla Società Chestertoniana Italiana insieme all’Associazione San Giovanni Paolo II e alla Compagnia dei Tipi Loschi del beato Pier Giorgio Frassati. Ecco qui di seguito due testimonianze della serata.


Finalmente è iniziata la nostra Festa, e quale modo migliore di iniziarla se non con la ventesima edizione del Chesterton Day? Il tema al centro dell’incontro è stato la conversione di Chesterton al Cattolicesimo. Il racconto di ogni conversione porta in se il fascino di una grande avventura, di un romanzo epico o di una storia d’amore, in cui il protagonista principale è Nostro Signore che va alla ricerca di un’anima, ricorrendo a mille stratagemmi, incontri o circostanze pur di conquistare il cuore dell’uomo. Questo è quello che è successo anche con il nostro Chesterton. La sua conversione si può dire sia avvenuta in tre momenti: il primo quando incontrò la moglie, fervente anglicana, e questo lo riavvicinò alla fede Cristiana, ancorché Anglicana. Il secondo momento fu nel 1920, al ritorno da un viaggio in Terra Santa, si ritrovò nel giorno di Pasqua a Brindisi e qui, probabilmente nella Chiesa di San Paolo davanti alla statua della Madonna “fuci fuci”, Le promise che al suo ritorno in Inghilterra avrebbe iniziato il cammino di conversione. Il momento della vera e propria conversione avvenne due anni più tardi, nel 1922 appunto.

L’intervento di Stuart ha riguardato principalmente la propria conversione al Cattolicesimo. Una strada lunga e tortuosa che lo ha portato ad iscriversi nel Fronte Nazionale Britannico (partito politico di estrema destra), a praticare il paganesimo a Stonehenge, a Belfast dove riuscì nell’impresa di mettersi contro l’IRA (Irish Republican Army) e la fazione protestante, e infine tornare a Londra dove in maniera casuale entrò in una Chiesa Cattolica e rimase particolarmente colpito da un accolito che non toccava direttamente l’ostensorio con le mani e quindi si avvicinò alla fede Cattolica. In questo tortuoso cammino lo accompagnavano sempre i libri di Chesterton e Belloc (Hilaire, scrittore cattolico francese naturalizzato britannico), anche nei momenti peggiori, anche durante l’adesione al paganesimo, non smise mai di leggere questi autori. Ha ricevuto il battesimo nel 1996. Stuart adesso dirige, insieme alla moglie, un’associazione Pro-life che fornisce aiuto e sostegno a mamme bisognose, inoltre organizza periodicamente un pellegrinaggio dalla Chiesa di Notting Hill, dove Gilbert è stato battezzato, fino alla sua tomba a Beaconsfield, come ringraziamento per il ruolo avuto nella sua conversione. Ci ha raccontato anche i numerosi i miracoli ottenuti grazie all’intercessione di Chesterton in questi anni: conversioni, ritorni alla fede, vere e proprie guarigioni.

La serata si è conclusa con l’intervento di Padre Bruno proveniente da Brindisi, il quale ci ha raccontato la storia della Madonna “fuci, fuci” che oltre ad aver avuto un ruolo importante nella conversione di Chesterton, è patrona di Brindisi e il suo nome è dovuto al fatto che protesse la città durante un terribile terremoto nel 1743 (la tradizione parla del ritrovamento della statua sull’ingresso della chiesa con gli occhi rivolti al cielo e le mani aperte, ma originariamente realizzata con le mani congiunte, come ad implorare Dio di fermare il terremoto). Padre Bruno inoltre ha sottolineato come la conversione di Chesterton sia probabilmente un grande dono che Maria ha voluto fare all’umanità, conducendolo alla Verità e alla Fede Cattolica. Nel 1935 (racconto Maria e il Convertito) scriverà infatti Chesterton “E’ un fatto che io abbia provato attrazione per la Tradizione Mariana, pur vivendo in un mondo (n.d.r. anglicano) che la combatteva”. L’augurio che Padre Bruno ha rivolto a tutti per concludere la bella serata, è stato di lasciare anche noi che Maria rivolga la nostra vita come un calzino, per farne un capolavoro, come ha fatto con Chesterton.

Marco Nobili


La testimonianza di Stuart mi ha colpito davvero molto. Forse, però, la cosa che più mi è rimasta impressa è il discorso sull’eternità della Chiesa. Cristo ha fondato una sola Chiesa e, attraverso la successione apostolica e i sacramenti, c'è la garanzia dell'unità. La Chiesa è chiamata santa, perché la sua missione è indicare Cristo e noi siamo chiamati ad essere santi per aiutare a realizzare questa missione. Abbiamo il dovere di promuovere questa missione qui sulla terra. L'unità qui sulla terra è un riflesso dell’unità in Cielo. Tuttavia, le difficoltà sono molte e i problemi che sorgono sono molto più grandi delle capacità dell’uomo. È proprio qui che interviene l’eterno: per superarli dobbiamo rivolgerci a Dio, alle cose eterne. Ci sono così tante distrazioni nel mondo, che spesso si dimentica qual è il significato della Chiesa. Stuart lo ha spiegato molto chiaramente: non c'è limite a ciò che possiamo fare. Se pensiamo di fare abbastanza, dobbiamo ripensarci perché quasi sicuramente possiamo fare di più.

Parte della bellezza della festa è che stiamo facendo proprio questo. Stiamo promuovendo qualcosa di eterno, stiamo diffondendo la bellezza della Chiesa.

Julia Hertelendy


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