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L’umiltà è la madre dei giganti – VII Concorso Chesterton

Un inaspettato sole ha illuminato e rallegrato la bellissima mattinata di venerdì 3 maggio presso il Centro Educativo “La Contea” che, in tutto il suo splendore primaverile, ha accolto tanti studenti e insegnanti in occasione del VII Concorso Chesterton. Un evento ormai fisso in Contea che richiama l’attenzione sulla genialità dell’esuberante scrittore inglese Gilbert Keith Chesterton.

Entusiasta anche la partecipazione degli ormai fedelissimi giudici esperti in Chesterton: la traduttrice, scrittrice e giornalista Annalisa Teggi, il giornalista Rodolfo Casadei e lo scrittore Fabio Trevisan.

Gli alunni delle varie classi si sono cimentati in tanti differenti lavori: c’è chi ha realizzato cartelloni colorati, chi libri, fumetti, chi ha scritto meravigliosi racconti, chi ha realizzato dei veri e propri film, scrivendo sceneggiature e cimentandosi poi nella recitazione e nelle riprese. C’è chi ha composto musica e parole, poi cantato la sua canzone. Insomma ogni anno Chesterton ispira piccole e grandi opere che scaldano il cuore.

Infine si è tenuto il dibattito filosofico: un duello di affermazioni, domande, riflessioni espresse con intelligenza, astuzia e una sana e salda preparazione.

Ecco qui di seguito la testimonianza di una delle professoresse, organizzatrici della giornata.



Venerdì 3 maggio presso il Centro Educativo "La Contea" di San Benedetto del Tronto si sono svolte le premiazioni della settima edizione del Concorso Chesterton, un evento organizzato annualmente dalla Società Chestertoniana Italiana che coinvolge centinaia di studenti e docenti sul territorio nazionale. L'obiettivo del Concorso è, ovviamente, far conoscere le opere e le principali tematiche trattate dal celebre scrittore inglese, ma secondo una proposta accattivante, vicina anche ai più piccoli: invitare le scuole partecipanti a svolgere degli elaborati artistico-letterari o video inerenti le letture "chestertoniane" selezionate ad hoc a seconda del tema. Quest'anno il Concorso ha visto come protagonista il tema dell'umiltà: essa è "la madre dei giganti", come affermava Chesterton ne "L'innocenza di Padre Brown", è la porta bassa che conduce al paese delle fate, parafrasando un altro passo dello scrittore. Una virtù difficile da praticare ai nostri giorni, ma quanto mai preziosa per crescere secondo dei valori alla sequela di qualcuno che sappia indirizzarci nel percorso della vita. Ecco quindi il motivo della proposta del Concorso: far sì che i bimbi e i ragazzi possano riflettere sul tema, guidati dagli insegnanti, e poi produrre un bel lavoro, con le loro mani, la loro mente, il loro cuore! Risvegliare l'ardore per ciò per cui vale la pena vivere. E in questo Chesterton è davvero un grande maestro!


Chi vi scrive fa umilmente (per rimanere in tema) parte degli organizzatori del Concorso: ogni anno vivo a pieno ciascuna fase, dalla scelta del tema alla stesura del bando, dal coinvolgimento delle altre scuole e della giuria alla preparazione degli studenti ed organizzazione delle premiazioni. Naturalmente posso contare sul lavoro di squadra che contraddistingue noi insegnanti della scuola Chesterton! E sul lavoro di squadra che nasce, o meglio viene costruito, tra noi insegnanti e gli studenti. I nostri ragazzi accolgono una proposta, al di là del subirla, quando vedono che c'è anche per loro una possibilità buona e vera da accettare, un qualcosa che possa far emergere le loro qualità interiori e coltivarle, sicuramente non senza fatica ma con la consapevolezza di non essere soli in questo lavoro. Ecco perché abbiamo coinvolto nel Concorso tutte le classi della nostra scuola, dalle elementari alle superiori, e diffuso il bando ad altre scuole parentali e statali (ad esempio di Martinsicuro, Fermo, Ferrara, Tezze sul Brenta, Reggio Emilia, ecc.) ed i doposcuola della nostra opera. Ogni classe ha prodotto un elaborato, che è stato poi giudicato da tre giudici esperti in materia chestertoniana: Annalisa Teggi, Fabio Trevisan e Rodolfo Casadei (che ringrazio di nuovo per il loro prezioso contributo!). In particolare, le classi terze e quarte delle scuole superiori si sono cimentate nella preparazione di un dibattito, inerente al tema del Concorso, realizzato dal vivo il giorno delle premiazioni: chi sosteneva la tesi, "farsi piccoli per diventare grandi", e chi l'antitesi, "sentirsi grandi per poter diventare grandi". Vedere i ragazzi sul palco col microfono in mano per dire la loro su queste tematiche, ripaga sicuramente degli sforzi fatti in precedenza, del tempo speso a lezione per fare in modo che tutti possano partecipare, tra liceo e professionali, anche chi non sarebbe per natura portato a parlare in pubblico, o chi non è dotato di battuta pronta o parlantina. Il bello di questo lavoro è che punta a tirar fuori le qualità di ognuno, a lanciare una sfida ai ragazzi per far sì che si cimentino in prove grandi! Ma non al di sopra della loro portata. Come dico sempre loro, "l'importante non è vincere il Concorso, ma che tutti contribuiscano al lavoro per quel che possono, con impegno e dedizione!".

Ogni classe e ogni scuola è giunta alla mattinata delle premiazioni trepidante per l'attesa dell'esito del proprio lavoro: molti sono stati i premiati, accolti dalla splendida cornice del centro "La Contea", e tutti gli elaborati hanno avuto il loro momento di gloria, perché esposti e valorizzati. Arrivederci alla prossima edizione del Concorso Chesterton!

Cristina Pavone, insegnante di filosofia della Scuola Chesterton



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