Domenica 21 gennaio, presso il Centro Educativo “La Contea”, si è tenuto il secondo appuntamento de “I pomeriggi musicali della Contea”, organizzati dalla Società chestertoniana Italiana in collaborazione con la Consulta Studenti del Conservatorio Alfredo Casella di L’Aquila. Numerose le famiglie, i giovani e gli adulti di ogni fascia di età che hanno accolto l’invito, partecipando con curiosità e attenzione. È stata sicuramente una bellissima occasione di incontro, ascolto e condivisione di pagine di musica insieme a due giovanissime esecutrici. Questo secondo concerto è stato completamente dedicato ad un magnifico strumento: l’arpa.
Ecco qui di seguito la testimonianza di Maria Di Giulio, docente di Arpa presso il Conservatorio "A. Casella" di L' Aquila:
La Società Chestertoniana Italiana di San Benedetto del Tronto, grazie all’impegno del M° Aldo Caterina, ha inserito nei “I Pomeriggi della Contea” un appuntamento musicale tutto dedicato all’arpa, uno strumento antico, poco popolare, ma carico di storia e di fascino evocativo.
In un oratorio sorprendentemente gremito di pubblico, la giovanissima arpista di nove anni Elettra D’Azzena e la giovane Maria Concetta Stati di diciassette anni hanno eseguito un vasto repertorio classico-romantico, dimostrando talento e dando testimonianza della loro passione per la musica e del grande impegno profuso nello studio.
Il pubblico ha molto apprezzato le performance delle due giovanissime arpiste ascoltando il concerto con attento silenzio ed elargendo calorosi applausi alla fine.
Anche al termine del concerto si è ulteriormente manifestato l’interesse del pubblico che ha rivolto numerose domande alle due giovani arpiste e alla loro insegnante M° Maria Di Giulio, docente al Conservatorio di L’Aquila.
La locandina del concerto riportava, come buon auspicio, una citazione del XIV canto del Paradiso di Dante:
“…E come giga ed arpa, in tempra tesa
di molte corde fa dolce tintinnio
a tal da cui la nota non è intesa...”
Ebbene il pomeriggio musicale ha pienamente dimostrato che “il dolce tintinnio dell’arpa in tempra tesa” è stato vissuto con partecipazione anche da chi non intende le note.
Per le giovanissime arpiste è stata una palestra per la futura professione, ma soprattutto una bellissima esperienza poiché donare il proprio talento, condividere con il pubblico la propria sensibilità musicale e riuscire a comunicarla è la vocazione principale di ogni musicista.
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